Settembre, andiamo. E’ Tempo di Magrire
D’Annunzio, da esteta quale era, si arrabbiava parecchio con se stesso e con gli altri se a settembre si ritrovava con qualche chiletto in più. “Settembre, andiamo. E’ tempo di magrire.” ci offre una testimonianza viva a vibrante di questo.
Settembre, andiamo. È tempo di magrire.1
Ora riempiti i buzzi i miei parenti2
lascian gli sdrai e vanno a lavorare:
scelgono il lor viatico selvaggio3
che fa perde’ nove chili bei pesanti4.
Han bevuto profusamente ai chioschi
a Sestri5, che sapor d’acqua vite e sangrìa
rimanga né cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via6.
Rinnovata la palestra a tutto l’ anno7.
E vanno pel tratturo antico piano8,
quasi per un erbal fiume silente,
per rimetter su i vestiti antichi a quadri
o camicia di Anna Sui bella aderente9
con galosce tremolando sulla brina10!
Ora lungh’esso il litoral cammina
la Gegia11. Senza mutamento è l’aria.
Il sole imbionda sì la signorina12
che quasi dalla sabbia non divaria13.
Il formaggìo14 di mio zio, dolci e liquori.
Ah perché devo mangiare i cavolfiori?15
1) Settembre è il mese dei buoni propositi, da sempre.
2) I parenti di D’Annunzio devono aver accresciuto le pance in vacanza, e in questo modo tornano a lavorare. D’Annunzio osserva, da bravo letterato, il modo che lo circonda per trarre ispirazione.
3) Il parente – in questo caso preso ad emblema del soggetto che ha mangiato e s’è ‘ngrassato in vacanza – è fortemente attratto dalla soluzione estrema per perder peso.
4) La soluzione estrema è spesso una trovata commerciale: la promessa è di perder 9 chili, in poco tempo probabilmente.
5) Il poeta ci racconta come i pazienti ci abbiano dato dentro a bere nei chioschi di Sestri Levante, presa ad emblema delle località balneari.
6) I parenti, durante il percorso di dieta che hanno deciso di intraprendere, ripenseranno nostalgici alle bevande alcoliche concessisi in vacanza e parrà loro quasi di poterle sentire in bocca.
7) I parenti a settembre rinnovano sempre l’abbonamento in palestra fino alla fine dell’anno, ché non c’è dieta senza sport e lo sanno bene.
8) Comunque li si vede pure camminare nella natura, i parenti; piano eh, ché sono fuori allenamento.
9) L’obiettivo della remise en forme è indossare i vestiti che più piacciono (i quadri vanno tantissimo quest’anno e Anna Sui è un’esigenza stilistica, oltre che un’esigente stilista) e che non entrano più dopo le gozzoviglie e le libagioni estive.
10) I parenti più motivati sfideranno pure la brina mattutina armati di galosce per fare la camminata giornaliera; il poeta quando parla di brina si riferisce sarcastico al clima estivo 2014.
11) Lungo il litorale cammina la Gegia: si vuol mantenere in forma per il suo nuovo amore. D’Annunzio è molto attento ai gossip estivi, pare.
12) La Gegia non è sposata, D’Annuzio lo sottolinea con anacronistico sarcasmo
13) Se l’aria non si muove al suo passaggio forse Gegia è dimagrita, brava Gegia. Il poeta si sofferma sulla nuance di colore di capelli scelta dalla donna. Mah.
14) Formaggìo: licenza poetica.
15) Nella penultima riga il poeta si lascia andare lascivo al pensiero di formaggi, dolci e liquori, tradendo un’ affezione per i cibi peccaminosi. D’altronde ha scritto il Piacere, mica DigiunoeAstinenza .
16) Il poeta nell’ultimo verso ha un attimo di crisi per il fatto di dover preferirei cavolfiori ai succitati cibi capricciosi.
Foto: No, dico, guardate come vi guarda male D’Annunzio.