Happy Meat – altresì detto “4 consigli per consumare al meglio la carne rossa” nel Blog del Dr. Filippo Ongaro

Da quando nel mese di ottobre dell’anno scorso l’International Agency for Research on Cancer, un’agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che valuta e classifica le prove di cancerogenicità delle sostanze, ha definito la carne rossa come probabilmente cancerogena (classe 2A), file di salutisti che già guardavano con sospetto questo alimento si sono sentite rinforzate nella scelta di eliminare questo cibo dalla propria alimentazione.
La meta analisi di 800 studi epidemiologici che consideravano l’associazione tra il consumo di carne rossa e l’insorgenza di tumori ha fatto emergere un’associazione positiva con l’insorgenza di cancro al colon, e in misura minore al pancreas e alla prostata. Nello specifico, un consumo pari a 100 grammi di carne rossa al giorno aumenta il rischio di sviluppare il cancro al colon retto del 18%.
Per quanto tale percentuale di rischio non sia da sottovalutare, è opportuno considerare il paragone col fumo di sigaretta – notoriamente associato allo sviluppo del tumore al polmone – il quale aumenta il rischio di insorgenza di questo tumore del 230%.

Una volta inquadrato il rischio di cui stiamo parlando, è utile sapere che la cancerogenicità della carne rossa è data dalla presenza di ferro eme, che ha un elevato potere ossidante e facilmente produce radicali liberi, e dalla formazione di idrocarburi aromatici policiclici e amine aromatiche durante la cottura, sostanze con acclarato effetto cancerogeno.
Tuttavia…
1. Accompagnare il consumo di carne rossa con abbondanti dosi di verdura, frutta fresca e spezie, alimenti ricchi di
antiossidanti che contrastano l’azione nociva dei radicali liberi
2. Marinarla con limone e olio prima della cottura, azione che limita la formazione di idrocarburi aromatici policiclici e
amine aromatiche
3. Cuocerla a temperatura costante, bassa e prolungata
4. Ridurne l’assunzione a una volta alla settimana
ci consente di limitare efficacemente i potenziali effetti nocivi di questo alimento, che rimane pur sempre preziosa fonte di molte vitamine del gruppo B, carnitina, acido α-lipoico, enzima Q10, ferro, rame, zinco, oltre che di proteine ad alto valore biologico.

 

foto: The Ringmaster, Mark Ryden