Chi vuol esser a dieta, sia: Del doman non v’è certezza
Se avete mangiato troppo in vacanza, state lontani dall’idea di attuare una restrizione alimentare!
Ripeto, allontanatevi con calma dalla dieta restrittiva che avete salvato sul desktop del vostro pc e nessuno si farà male.
Bravi, così, lentamente.
Ora concedetemi il tempo di elencare 6 buoni motivi per non farlo, una misura alternativa e 6 ottimi motivi per prenderla in considerazione e poi vi giuro che me ne vado, vi lascio soli, faccia a faccia con la dieta restrittiva di cui sopra.
Dicevamo…
1. Si abbassa la temperatura, non abbiamo più il caldo torrido come alleato di sazietà, che tarderà ad arrivare!
2. Cambia la stagione e andiamo incontro ad una dieta fatta di alimenti più densi dal punto di vista calorico, il che vuol dire che riempiranno di meno lo stomaco. Avremo fame.
3. Avendo mangiato troppo durante le vacanze abbiamo lo stomaco dilatato, regalargli ora pasti striminziti si traduce in un’altissima probabilità di sviluppare una fame che unita a quella di prima diventa fame eccessiva.
4. Siamo rientrati dalle vacanze: fare ritorno al “travaglio usato” è una riconosciuta fonte di stress. La dieta restrittiva pure.
5. La dieta restrittiva, specie se squilibrata, rischia di consumare anche quel po’ di massa muscolare che abbiamo incrementato durante le vacanze muovendoci di più e riduce il dispendio energetico dell’organismo.
6. La dieta restrittiva causa importanti modificazioni dell’umore come ansia, depressione, irritabilità, che unite alla fame eccessiva di prima e alla difficoltà a saziarsi, alla motivazione traballante che può crollare se non otteniamo i risultati voluti subito – e subito vuol dire prima che la mia collega si accorga che sono ingrassata – sono un’ottima propulsione all’abbuffata (assunzione di cibo con perdita di controllo).
Ora, datemi pure della iettatrice, ma se ci ritroviamo tra 20 giorni con tanta fame, una capacità di consumo ridotta e quindi una tendenza ad accumulare di più, stressati, ansiosi, irritabili, com’è probabile che vada a finire? Ecco.
Guardiamo la faccenda da un altro punto di vista: se abbiamo mangiato di più e ci siamo mossi di più, sicuramente abbiamo risvegliato dal torpore il nostro metabolismo, perché lo sapete che anche mangiare di più ha questo effetto, no? Perché non mantenere questo risultato imponendoci di svolgere un’attività fisica semplice, come andare in bici o camminare per almeno 40 minuti al giorno, ad ogni costo?
So cosa state pensando, ma sì, troveremo il tempo, le giornate sono ancora lunghe e miti per un mesetto, non abbiamo scuse.
In questo modo
1. Ridurremo lo stress
2. Miglioreremo l’umore
3. Manterremo attivo il metabolismo e la nostra capacità di consumare
4. Ridurremo la fame nervosa e regoleremo i meccanismi di fame/sazietà
5. Ci vedremo meglio anche se il peso si modifica di poco, migliorando l’autostima e mantenendo alta la motivazione a perdere peso
6. Ce la faremo, perché svolgere un’attività fisica dipende solo dalla nostra volontà e non, come aderire a una dieta, da numerose altre variabili E, quando ci accorgeremo di farcela, rafforzeremo la nostra Autoefficacia(“la convinzione delle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessarie per gestire adeguatamente le situazioni che si incontreranno in un particolare contesto, in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati”, Bandura 1997)
Ora, datemi dell’inguaribile ottimista, ma tra 20 giorni passati così – facendo attività fisica – avremo un metabolismo, uno stomaco e una mente prontissimi a iniziare una dieta non restrittiva.
E a portarla avanti con successo.
Vi lascio soli come promesso, salutatemi la dieta restrittiva.
foto: L’homme qui marche di Alberto Giacometti