Guidare il bambino nelle scelte alimentari – articolo per il blog del dr. Filippo Ongaro
Vuole mangiare solo pasta, non vuole carne, non vuole pesce, non mangia verdure, nient’altro che pasta. E io gliela faccio, non posso certo lasciarlo “affamato” mi dice con aria impotente Valentina, mamma di Riccardo, un bambino di 5 anni in sovrappeso.
Come mai in ambito alimentare non siamo noi ad educare i nostri figli ma spesso lasciamo che siano loro a scegliere anche per noi? Non lasceremmo mai un bambino piccolo da solo per strada perché sappiamo che non sarebbe in grado di cavarsela. Così come non facciamo uscire un piccolo d’inverno in canottiera perché è quasi certo che prenderà freddo e si ammalerà. In tutti gli ambiti della vita ci sentiamo in dovere di educare i figli e di mettere a loro disposizione i risultati della nostra maggior esperienza. Ma quando si tratta del cibo invece lasciamo spesso che il comando lo prenda il bambino che cercherà però esclusivamente di soddisfare il suo palato ignaro di ciò che sta facendo alla sua salute.
È importante quindi iniziare a considerare l’alimentazione un elemento essenziale dell’educazione. E siamo noi adulti a dover dare l’esempio e a creare regole chiare se vogliamo che i nostri figli imparino a mangiare in modo corretto e crescano sani e forti. Purtroppo non è sempre così.
Guidare il bambino nelle sue scelte alimentari è tanto più importante quanto più è piccolo: basti pensare che i comportamenti e le abitudini che si acquisiscono nell’infanzia, restano come automatismi in età adulta perché diventano memoria procedurale, quella da cui si attinge senza la mediazione della ragione.
Attraverso quello che gli facciamo mangiare, poi, lo educhiamo al gusto: se la sua alimentazione è fatta di cibi industriali, troppo ricchi di sale, grassi e zuccheri, non potrà apprezzare i sapori più neutri dei cibi sani e naturali, ed è probabile che nel tempo continuerà a rifiutarli.
Infine, per placare l’ansia che genera in noi mamme il rifiuto del cibo da parte del bambino, basta pensare che è un comportamento frequente e normale, ed esistono efficaci strategie con cui rispondere:
– Coinvolgere il bambino nella preparazione del pasto, soprattutto nella manipolazione del cibo
– Variare spesso i cibi
– Ripetere l’esposizione: sono necessarie anche 15–20 esposizioni a un determinato alimento prima che il bambino decida di mangiarlo
– Proporre senza imporre, senza minacciare, senza promettere premi ma anche senza cedere al primo capriccio
– Dare il buon esempio e fare in modo che tutti i componenti della famiglia mangino allo stesso modo, perché il bambino mangia anche per imitazione e suggestione sociale
– Farlo partecipare al dialogo, ascoltarlo con interesse; creare cioè un contesto positivo
– Concedergli qualche volta la libertà di esplorare il cibo con le mani durante il pasto
foto: Russel di Up