Uscire dall’anoressia senza “cibo spazzatura” – articolo per il blog del dr.Filippo Ongaro

Sara ha 16 anni e sta gua­rendo dall’ano­res­sia. Dal punto di vista nutri­zio­nale vuol dire non solo rico­min­ciare a man­giare, ma arri­vare ad assu­mere una quota molto alta di calo­rie per far fronte al risve­glio del meta­bo­li­smo.
Chi sof­fre di ano­res­sia ner­vosa va incon­tro ad una per­dita con­si­stente di tes­suti, non solo di grasso ma anche di muscoli, a causa di un adat­ta­mento del meta­bo­li­smo alla situa­zione nutri­zio­nale: il corpo impara ad eli­mi­nare i tes­suti come i muscoli che con­su­mano molta ener­gia nel dispe­rato ten­ta­tivo di garan­tire la sopravvivenza.
Quando la per­sona ini­zia nuo­va­mente a man­giare il meta­bo­li­smo ha un risve­glio imme­diato ed è per que­sto che diventa fon­da­men­tale som­mi­ni­strare molte calo­rie, anche 3000 kcal al giorno, nel caso di Sara.
Le calo­rie non devono però essere assunte da ali­menti vuoti ma al con­tra­rio da cibi densi di nutrienti: lepro­teine nobili di pesce, uova e carne magre inte­grate con quelle vege­tali dei legumi. La frutta, la ver­dura, e la frutta secca. La cioc­co­lata fon­dente, i cereali inte­grali e l’olio extra­ver­gine d’oliva.
È neces­sa­rio infran­gere il limite della sazietà, supe­rare la soglia di adat­ta­mento meta­bo­lico ed ecco che il peso ini­zia a salire e con esso i muscoli, il tes­suto più carente e più col­pito dalla mal­nu­tri­zione. La velo­cità di cam­bia­mento in posi­tivo è spesso sorprendente.
Ma un giorno Sara arriva in ambu­la­to­rio e il peso dal con­trollo pre­ce­dente non è salito: succede.
Le ana­lizzo la com­po­si­zione cor­po­rea, noto che la massa grassa è aumen­tata e la massa musco­lare dimi­nuita. Decido allora di farle qual­che domanda in più per capire cosa è suc­cesso e sco­pro che, nel ten­ta­tivo di ren­dere più gra­de­vole l’alimentazione, la mamma aveva ope­rato una sosti­tu­zione calo­rica di alcuni cibi sani con snack dolci e salati e bibite zuccherate.
“Se non le man­gia lei le schi­fezze chi le man­gia?”. Si era chie­sta la mamma. Nes­suno, è la risposta.
Per­ché a parità di calo­rie il con­sumo di “cibo spaz­za­tura” non solo incre­menta il tes­suto adi­poso – fat­tore che nel caso di Sara non sarebbe stato un pro­blema — ma crea un vero e pro­prio danno ridu­cendo la massa musco­lare. Crea cioè mal­nu­tri­zione, con con­se­guenze cer­ta­mente non positive.
E devono impa­rare a dire no ai cibi spaz­za­tura anche tutti quelli che pen­sano “posso man­giare tutte le schi­fezze che voglio per­ché tanto non aumento di peso” e quelli che per­met­tono ai pro­pri figli di man­giare que­sti ali­menti quo­ti­dia­na­mente, anche più volte al giorno, per­ché pen­sano che i bam­bini hanno biso­gno di calo­rie o, ancora più spesso, per­ché è il modo più facile per pla­care un capriccio.

 

foto: Arx  di Johannes Nielsen